ED SEYKOTA...IL MAESTRO DEL TRADING SYSTEM!


Laureato in ingegneria elettronica al MIT, a quanto pare è stato il primo ad adottare la filosofia del SYSTEM TRADING, cioè del trading che rispetta in maniera ferrea i segnali d'acquisto e vendita provenienti da un sistema computerizzato.

Seykota costruì il suo primo Trading System negli anni settanta, quando lavorava per una società di brokeraggio americana, e si trattava di un Trading System che era tutto meno che sofisticato: non era nient'altro che l'incrocio di due EMA (MEDIE MOBILI ESPONENZIALI). Esso, negli anni, si è venuto modificando sì, ma molto marginalmente; per quanto se ne sa i fondamenti sono sempre quelli.

Richiesto in anni successivi di quali siano le cose importanti nel suo stile di trading, Seykota non esitò a dichiarare che innanzitutto veniva il trend di lungo periodo, poi la situazione tecnica di breve termine e quindi il tentativo di individuare un buon punto d'ingresso o d'uscita; molto in basso nella lista delle sue preferenze venivano poi i fondamentali, che, facendo un consuntivo, in generale gli avevano sempre fatto perdere soldi.

Quanto alla necessità di attenersi ai segnali forniti dal Trading System, Seykota ricorda che le influenze del management della sua società di brokeraggio sulle decisioni prese dal Trading System si rivelarono nefaste! Per farla breve, a Seykota non veniva consentito di seguire in maniera ferrea le decisioni del Trading System: c'era sempre qualcuno dei suoi capi che - certo di essere lui il mago della finanza - gli dicevano: <No, la macchina sbaglia...un mio amico alla Federal Reserve mi ha detto che...non farlo!>. Così Seykota non faceva quello che gli diceva la macchina e i clienti perdevano soldi.

Più in particolare, riferisce che una volta il programma generò un segnale d'acquisto per il future sullo zucchero intorno a 5 cent. I suoi capi dissero che lo zucchero era ipercomprato e non se ne fece niente. Ma lo zucchero cominciò a salire, e allora i suoi capi si inventarono la regola che avrebbero comprato sul primo pullback ("ritorno indietro") di 20 punti (100 punti =1 cent). Ma lo zucchero continuò a salire! Allora i suoi capi decisero che avrebbero comprato sul primo pullback di 30 punti. Ma lo zucchero continuò a salire ancora senza fare mai un pullback di 30 punti...insomma, questa storia andò avanti per settimane fino a che lo zucchero arrivò a 9 cent.

A quel punto i suoi capi decisero che bisognava entrare, perché quello era un BULL MARKET (un mercato toro, cioè al rialzo). Ovviamente, dopo un paio di giorni che erano entrati il mercato cominciò a scendere inesorabilmente. Il sistema diede un segnale di vendita, ma i suoi capi lo ignorarono, perché quello doveva essere un mercato al rialzo: LORO ERANO APPENA ENTRATI! Un'operazione che avrebbe significato un quasi raddoppio del capitale si tramutò in una grossa perdita, per stupidità.

Un altro aspetto che a Seykota non andava a genio era che, l'interesse della società era quello di lucrare commissioni, cioè di fare operazioni anche quando il Trading System non dava alcun segnale; il management lo spingeva ad operare anche quando il mercato non presentava particolari opportunità. Detto fatto, Seykota mise la foto della moglie e dei figli in una scatola e annunciò al suo capo che se ne andava.

Cosa fece? Quello che vorrebbero fare quasi tutti: aprì un ufficietto a casa sua, sulle rive del lago Tahoe, e, passaparola di qua, passaparola di qua, cominciò a vendere i suoi servizi a clienti che, questa volta, lo lasciavano fare perché per fortuna loro non avevano un amico alla Federal Reserve che li consigliava.

I RISULTATI FURONO IMPRESSIONANTI. Uno dei suoi clienti, quello che lui tiene tuttora come benchmark (cioè come metro di misura), cominciò con 5.000 dollari nel 1972 e nel 1988 aveva guadagnato 15 milioni di dollaro. Non si conosce nessun altro trader che sia riuscito a fare altrettanto nello stesso numero di anni.

Seykota non ha nessun collegamento in tempo reale sulla sua scrivania per osservare l'andamento dei mercati; sostiene che un collegamento in tempo reale è come una slot machine: continui a mettere soldi, e normalmente li perdi. Lui segue solo grafici daily, il che significa che aggiorna al mattino i suoi file con le chiusure del giorno precedente e...basta. Il suo Trading System gli dice cosa fare per quel giorno; lui lo fa e poi va a pescare. Questo stile rilassato è, secondo Seykota, una delle chiavi di successo, perché chi si lascia sopraffare dalle emozioni che i mercati seguiti troppo da vicino e con troppo coinvolgimento inevitabilmente procurano, sbaglia facilmente. In questo modo è possibile tagliare immediatamente senza rimpianti un trade nato male, in modo da non proseguirlo peggio: un'altra chiave del successo, come ben sappiamo.

Ovvio che, in uno stile simile, giochino una parte preponderante gli stop loss, che vengono posizionati immediatamente quando viene presa una posizione. Successivamente, come è prassi corretta, questi stop vengono aumentati per proteggere i profitti realizzati.

Seykota non ha mai perso denaro? CERTAMENTE, ANCHE LUI!

Per esempio, quando era alle prime armi, negli anni Settanta, pensava che l'argento sarebbe dovuto salire semplicemente perché il Tesoro americano aveva smesso di venderlo. Perse, relativamente, una fortuna. Fu allora che cominciò a pensare all'analisi tecnica, perché si accorse di quanto fallace sia appoggiare una strategia di trading su notizie che tutti sul mercato conoscono. Per inciso, riferisce che in quell'occasione aveva manifestato a tutti la sua convinzione, COMMETTENDO UN ALTRO ERRORE FATALE, PERCHE' DOPO ESSERSI PRONUNCIATO IN MANIERA COSI' UNIVOCA, L'ARGENTO DOVEVA SALIRE, LUI NON POTEVA DIMOSTRARE PUBBLICAMENTE DI AVERE AVUTO TORTO! IN QUESTO MODO ERA EGLI STESSO PORTATO A INTERPRETARE OGNI ULTERIORE CEDIMENTO SOLO COME CORREZIONE SECONDARIA, PERDENDO IN TAL MODO SEMPRE PIU' DENARO.

Non riconoscere di aver sbagliato è forse il peggiore degli errori.

Seykota è certamente un trend follower; lo testimonia il tipo di Trading System che usa: nella buona sostanza un incrocio di medie mobili.

Sempre a proposito di Trading System, chi li usa si trova sempre di fronte a un dilemma: NE SEGUO LE INDICAZIONI O LE INTERPRETO?

A questo proposito, Seykota riferisce che all'inizio interpretava, il che si traduceva nel saltare di qua e di là senza meta. Era di fatto convinto di essere più bravo del sistema; gli sembrava uno spreco della sua laurea del Mit star lì seduto ad aspettare un segnale senza tentare di immaginare la prossima mossa che il mercato si apprestava a fare. E il più delle volte...aveva ragione il sistema!

Seykota attribuisce molta importanza anche al cosiddetto stile di MONEY MANAGEMENT, che non è altro che l'insieme dei criteri da seguire per allocare la liquidità. Il suo stile di money management tuttavia non riveste particolare carattere di originalità: non investe mai più del 5% del capitale disponibile in un solo deal (operazione), o comunque, non prende mai una posizione così grande da mettere in pericolo la totalità del suo patrimonio o di quello del cliente, e in generale tende a essere più aggressivo dopo un grosso guadagno, e molto più prudente dopo una pesante perdita.

"My success comes from my love of the markets" ripete spesso.


Tratto da "MARKET WIZARDS" Di Schwagen J.D.







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